Lista scritta, stomaco pieno, e sacchetti da casa. I consigli per risparmiare.

Emanuela Susmel
La crisi economica che il nostro paese sta vivendo impone agli italiani un cambiamento di abitudini.
Una buona forma di risparmio può essere garantita – fra le altre accortezze – dalla messa in pratica di poche e semplici consuetudini. Seguendole con costanza, a fronte di un piccolo sforzo mnemonico, si eviteranno sprechi di denaro consistenti nel lungo termine.
Vediamole nel dettaglio.
 

Mai entrare “a farsi un giro”

Gli interi pomeriggi trascorsi all’interno di un esercizio commerciale sono una fortissima tentazione all’acquisto di beni non indispensabili. La vasta gamma dei prodotti presentati e la loro disposizione sugli scaffali, sulla base di determinati criteri di marketing, inducono facilmente il consumatore a non uscire dal negozio a mani vuote; la questione non cambia se non vi si era entrati per necessità. Se vi si esce con un nuovo servizio di bicchieri oppure con una pianta ornamentale, si tratta comunque di spese non preventivate e conseguentemente non ragionate. Se si ha del tempo, meglio dunque scegliere il più “salutare” giro al parco, in centro. E se si devono spendere dei soldi tanto vale andare al cinema o in un museo.

Stilare la lista della spesa, e tenerla d’occhio!

Per ovviare al problema degli acquisti non programmati, occorre stilare una lista della spesa, da portare con sé durante gli acquisti. Potrebbe sembrare una banalità, ma è infatti dimostrato da indagini di marketing che il consumatore acquista, unitamente ai prodotti per i quali entra nel negozio, anche quelli che, prima di essere visualizzati, non giudicava indispensabili. Alla fine dei giochi solo il 19% di chi entra compra solo i prodotti prefissati. Il resto compra un sacco di altre cose.
Se da un lato, questo aspetto incrementa il fatturato degli esercizi commerciali, dall’altro incide più o meno pesantemente sul bilancio familiare, aumentando la voce delle spese impreviste. Soprattutto risulta piuttosto utile portare con sé una biro per depennare l’articolo segnato, una volta inserito nel carrello della spesa: la lettura dei prodotti non ancora cancellati è un valido aiuto psicologico per proseguire il giro solo fra gli scaffali realmente utili.

Nei supermercati meglio entrare sazi

È opinione diffusa, ma anche un dato di fatto, che andare a fare la spesa – soprattutto di generi alimentari – a stomaco vuoto induce il consumatore ad acquistare più del necessario. Lo stimolo della fame produce infatti il desiderio – facilmente appagabile all’interno di un centro commerciale – di  scegliere i diversi prodotti offerti dal negozio, suddivisi a seconda delle diverse occasioni di ristoro. Ed ecco che il carrello si riempie di quei gustosi frollini o di tali patatine, senza che ce ne accorgiamo.

Dai 58 ai 77 euro l’anno in meno con i sacchetti da casa

Un’ulteriore forma di risparmio è data dal riciclo dei sacchetti per il trasporto degli articoli da acquistare. Perché comprarne di nuovi se a casa ne abbiamo ancora alcuni in buone condizioni?
Traduciamo la questione in termini economici: tenuto conto che il materiale con cui vengono prodotti i sacchetti biodegradabili non è molto resistente, supponiamo che occorrano almeno 4 buste per ogni spesa effettuata. Immaginiamo che una famiglia media composta da 4 persone si debba recare a fare la spesa almeno due volte alla settimana: considerando che il costo medio per sacchetto oscilla tra i 0,10 e i 0,20 euro, il risparmio annuo medio va dai 58 ai 77 euro.

Con il pagamento in contanti uscite sotto controllo

Le forme di pagamento alternative al contante – bancomat e carte di credito – sono strumenti estremamente comodi in quanto consentono di fare acquisti senza dover prelevare il denaro. D’altro canto, rischiano di aumentare vertiginosamente la propensione al consumo: chi le usa, infatti, non tocca con mano – contandole – le banconote su cui è ben visibile il loro valore economico. Questo fatto concorre spesso a far perdere al soggetto la percezione della cifra realmente spesa, con conseguenti sorprendenti delusioni nella lettura dei movimenti di conto corrente. Quando poi viene utilizzata la carta di credito – che dilaziona la data di pagamento – si rischia di perdere il controllo delle uscite di cassa.

Cercare con calma

E’ ormai risaputo che, all’interno dei negozi, spesso i prodotti a costo minore vengono sistemati sugli scaffali più bassi, mentre quelli su cui si punta la vendita sono quelli situati ad altezza occhi. Meglio perdere qualche minuto in più alla ricerca del prodotto che fa più al caso delle nostre tasche.

I volantini delle offerte? Meglio spulciarli prima

Non solo. Spesso chi cerca il risparmio trova come alleati i giornalini “delle offerte” distribuiti dagli esercizi commerciali. Anche in questo caso, se si agisce d’impulso si finisce per sforare. I volantini promozionali andrebbero letti prima e con un minimo di attenzione. Non solo per valutare se lo sconto proposto esiste davvero (spesso in offerta ci finisce quel detersivo o quel tonno carissimo, che costa comunque di più di quello che acquistiamo abitualmente), ma anche per capire se i prodotti in promozione ci occorrono davvero.

Cibo e spazzatura

Non è un mistero che gran parte degli alimenti comprati in offerta finisce in spazzatura perché non si fa in tempo a consumarla prima della scadenza. Secondo un’indagine del Politecnico di Milano, le famiglie italiane buttano nella pattumiera spazzatura ogni anno cibo per 6,9 miliardi di euro, il 10% della spesa, secondo Coldiretti.
Se proprio non si resiste alla tentazione dell’offerta, meglio puntare su detersivi e roba non deperibile. Allora sì che conviene.


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