C’è chi nasce parsimonioso e chi, invece, più spendaccione. Si è però sempre in tempo per diventare “risparmiosi”: basta seguire qualche buona abitudine. Abbiamo provate a fare quattro esempi, cercando di quantificare il risparmio. Vediamolo insieme.

Buste per la spesa: -50 euro
Crisi economica non è sinonimo di rinuncia; almeno per chi sa distinguere i beni effettivamente necessari da quelli superflui.
Qualche esempio di denaro sprecato: le borse per la spesa. Ciascuna costa mediamente 10 centesimi. Per una famiglia media, ne occorrono a settimana circa una decina, se non di più, per una spesa annua di 50 euro.

Tubetti per le creme: -34,50%
Il tubetto del dentifricio o la confezione di shampoo, bagnoschiuma o latte detergente ci sembrano finiti? Prima di buttarli, riponiamoli capovolti: li utilizzeremo per altri giorni. Se il prodotto è troppo denso niente paura: tagliando il tubetto di crema o dentifricio scoprirete che nell’imballaggio resta fino al 10% di prodotto. Considerato che la spesa media annua in cosmetici per 4 persone è di 345 euro, il risparmio è di 34,50 euro.

Filtri rompigetto per i rubinetti: – 30%
Oltre a evitare di lasciare l’acqua aperta mentre ci facciamo la doccia o ci laviamo i denti, utilizziamo un filtro rompigetto con aeratore. Aiuta a tagliare i consumi di acqua fino al 30%, e il costo di ogni apparecchio parte da 1,50 euro. Se dobbiamo costruire o ristrutturare un bagno, applichiamo la vaschetta per wc con doppio pulsante di scarico. Avremo un consumo di acqua ridotto addirittura di due terzi (3 litri di acqua anziché 9).
Restando in tema di consumo idrico, ricordiamo che le piante possono essere annaffiate con l’acqua di scarto del lavaggio dell’insalata o di altre verdure.

Ciabatte e stand-by killer: 40 euro
Capitolo energia. Oltre alle lampadine a risparmio energetico, scegliamo di collegare gli elettrodomestici di casa alle prese multiple con interruttore (le cosiddette “ciabatte”), o agli “ stand-by killer”, che consentono di disattivare più elettrodomestici contemporaneamente, senza staccare la spina.
Radio, home theatre, consolle di giochi elettronici, televisori, decoder, restano intere giornate in stand-by, a danno dell’ambiente del portafoglio. Contrariamente a quanto pensiamo non è soltanto il led rosso a richiedere corrente, ma l’intero apparato alimentatore, quasi sempre switching.
Se consideriamo che ognuno di questi apparecchi ha in modalità stand by una potenza oraria media di 5 Watt, corrispondente a un consumo giornaliero di 0,12 kWh. Ciò si traduce in una spesa annua di circa 8 euro per elettrodomestico. Se i dispositivi in stand-by sono cinque, il consumo annuale corrisponde a circa 40 euro.

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